The Second Version

17/06/13

La Competenza Politica

Una delle poche cose buone fhe ha fatto Grillo e' stata aver sollevato il problema della competenza dei politici - anche se poi l'ha lasciato presto cadere preferendo la verginita' politica(1) alla ricerca delle competenze per i suoi candidati.

La discussione sulla competenza dei politici e' rimasta ad un livello infimo: ogni parte usa le accuse di incompetenza come clava per percuotere le altri parti e non per migliorare la qualita' della classe politica in generale, ed in questo clima nessuno si cura di descrivere, anche solo a grandi linee, quali competenze ci debbano essere.

Oh, non e' difficle dire che un politco in particolare e' incompetente quando fa una vaccata mostruosa, ma invece non e' cosi' semplice diventare propositivi e definire a priori le competenze e conoscenze necessarie per diventare candidati.

Anche sa la mia esperienza lavorativa e' ancora limitata, ho visto che nelle imprese che vanno almeno benino, prima si prepara una lista di competenze e conoscenze per una specifica posizione, poi si procede alla selezione dei candidati.

Per cui, cerchero' di prsentare ai miei lettori quali competenze un politico dovrebbe avere, almeno nella mia visione delle cose.

Li primo errore secondo me e' considerare l'attivita' politica come qualcosa di uniforme. Invece si divide un due branche principali: il ruolo rappresentativo, ed il ruolo esecutivo.

Il ruolo rappresentativo e' quello dei consiglieri comunali e provinciali, dei parlamentari (o come cavolo si chiamano) regionali e di quelli nazionali. Il loro lavoro e' quello di riunirsi e discutere per scrivere leggi, sostenendo ognuno le proposte del proprio programma elettorale.

Il ruolo esecutivo e' quello degli assessori comunali e provinciali; degli assesstori (se non sbaglio) regionali e dei ministri del parlamento. Il loro lavoro e' fare in modo che le leggi vengano applicate, coordinando l'attivita' del personale che e' deputato a farlo e gestendo i fondi a disposizione.

Quindi, visto che ambedue i rouli del lavoro politico hanno molto a che fare colle leggi, una base comune di competenze e' fatta di diritto e quella che un tempo si chiamava educazione civica: conoscere almeno a grandi linee la Costituzione, la struttura della Repubblica Italiana e delle amministrazioni locali, e le leggi dello Stato/amministrazioni locali(2).

Un'altro requisito comune e basilare dovrebbe essere un livello almeno medio di cultura generale e - ma qui sono esigente, lo so - matematica/geometria.

Direi che anche solo applicando queste regole dovremmo mandare a casa un 50% dei politici ad ogni livello.

Veniamo poi alle competenze specifiche per ogni ruolo.

Quello rappresentativo richiede capacita' di costruire e mantenere rapporti interpersonali; capacita' di comunicare e negoziare - ma non parlare per ore di fuffa; bensi' per ottenere risultati.
Volendo cercare un'analogo nel campo aziendale, a me viene in mente... marketing e pubbliche relazioni - oovero le persone che per lavoro comunicano, negoziano e stringono accordi.
Queste dovrebbero essere le capacita' per un politico nel ruolo rappresentativo. Conoscenze approfondite in un settore specifico, possono servire ma non sono determinanti.

Il ruolo esecutivo invece richiede la capacita' di gestire organizzazioni piu' o meno complesse che vanno da qualche persona fino alle centinaia di migliaia (nel caso dei ministeri maggiori) e bilanci da qualche centinaio a miliardi di euro, il tutto su scale geografiche e temporali molto variabili.

La conoscenza approfondita di un settore specifico - quello nel quale il politico vuole operare - ad es. ambiente, sanita' ecc - diventa importante, ma la capacita' gestionali per me continuano a dominare.
Insomma, il politico esecutivo dovrebbe essere un technical manager, una persona capace di gestire organizzazioni complesse, ma anche dotato di una buona conoscenza del settore specifico nel quale opera.

Dove trovare le persone con queste competenze... dovrebbe essere ovvio: nelle aziende di successo. Ma ho il sospetto che a molti questa idea non piaccia.

Altrimenti, per sapere se un politico sta facendo un buon lavoro o meno bisogna darsi da fare: andare a vedere quali studi abbia fatto, e soprattutto seguire la sua storia, le proposte fatte e quelle accettate o rifiutate; le sue discussioni in assemblea e/o la sua attivita' esecutiva: l'organizzazione che gestiva e' cambiata, e se si' come sotto la sua gestione?

Mi spiace, non ci sono ricette facili qui che permettano di fare la scelta giusta senza lavorarci sopra.

(1) Se la politica e' un'orgia, le vergini sono le persone meno indicate per entrarci.
(2) Piu' facile a dirsi che a farsi vista la selva di leggi, sovente anche contraddittorie, che funesta l'Italia.

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