The Second Version

31/07/13

Il Gas della Puglia

Qualche tempo fa la Gazzetta del Mezzogiorno ha pubblicato un articolo dal titolo "Sotto i mari di Pugliatanto gas come in Texas". L'apertura dice:
"Nell’Adriatico meridionale e nello Jonio ci sono enormi giacimenti di gas, ormai è certo, recenti prospezioni lo hanno dimostrato con chiara evidenza, si tratta delle riserve europee attualmente più ricche e meno sfruttate. Per fare un esempio facile, la Puglia è ricca di idrocarburi quanto il Texas, solo che queste risorse si trovano principalmente in mare, e devono essere estratte o meglio “coltivate”, così come si dice in gergo tecnico, da grandi piattaforme off shore."
Incuriosito, mi sono messo a cercare altre informazioni, ed ho trovato qualcosa in SubSeaIQ: la compagnia inglese Sound Oil, tramite una sussidiaria, ha intenzione di mettere in produzione il giacimento Laura, situato nel Golfo di Taranto e stimato contenere 30 miliardi di piedi cubici - 849 505 400 metri cubi - di gas naturale.

Cercando cercando, ho trovato poi altre informazioni interessanti: un pozzo esplorativo (LAURA 001) fu trivellato nel 1980 da AGIP, coordinate Longitudine 16°33'17,00''; Latitudine 39°44'15,62'' (di fronte a Sibari, che e' Calabria a dire il vero) in acqua profonda circa 190 metri.

Con i numeri presi da Wikipedia e StateImpact e conti fatti da me ho stimato che il giacimento Laura da solo vale un po' meno della meta' delle riserve del Texas, e come tutte le riserve dell'Albania.Considerato che ci sono altri gicimenti nell'area, non e' poi eccessivo dire che ci potrebbe essere un Texas nel meriodine italiano.

Ed ora una domanda. Se io sono riuscito a trovare tutte queste informazioni in un paio d'ore (e scrivere il pezzo mentre il mio GC fa il suo lavoro), perche' nessun giornalista professionista l'ha fatto?

Ma a quanto pare ci sono gia' proteste ed azioni varie contro i piani di coltivazione di questi giacimenti. Non ricordo dove ma ho letto commenti di persone che agitano lo spettro del disastro della Deepwater Horizon, senza comprendere un fatto semplice ma basilare: dai pozzi di gas esce gas, non greggio, il quale presenta rischi ambientali ben piu' piccoli.
Dalle discussioni a cui ho partecipato riguardo i piani di emergenza per i pozzi di gas offshore in Indonesia, gli idrocarburi liquidi a rischio di dispersione sono i fanghi di trivellazione ed i carburanti usati sulle piattaforme/navi di supporto e rifornimento. Gli incidenti non sono mai una bella cosa, ma fra l'eruzione di un pozzo di petrolio a 1500 metri di profondita' e - caso peggiore - l'eruzione di un pozzo di gas a 190 metri ce ne corre.

Ma siccome l'opposizione all'uso dei combustibili fossili e' molto piu' ideologica che pragmatica, non vedo la possibilita' di convincere chi e' contrario.

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25/07/13

La Montagna dei Desideri

A volte quando mi prende la nostalgia dell'Italia leggo la Gazzetta di Parma online, soprattutto per le notizie locali.

L'altro giorno ho trovato questo pezzo, sulla decisione della Regione Emilia-Romagna di proibire ai veicoli a motore i sentieri di montagna.

Un altro articolo sulla stessa vicenda e' questo.

Nei commenti ai due articoli (si, lo so che non dovrei leggerli) ho trovato molte persone con un punto di vista preoccupante per me.

Molti commentatori dicono di voler andare in montagna per passeggiare a piedi, nella quiete della natura - ma anche su sentieri aperti, lisci ed asciutti, senza sassi ne' fango ne' rovi, ne' rami ad ingombrarli.

Insomma, una montagna che sia una specie di parco ad uso e consumo degli escursionisti, formata e mantenuta secondo i loro desideri, per soddisfarli durante le poche ore che spendono li'.

Notate cos'e' cospicuamente assente? Tenere conto delle esigenze, dei desideri di chi in montagna ci vive a lavora, di chi ci passa non solo feste e finesettimana ma tutti i giorni, estate ed inverno. Anzi, a leggere certi commenti sembra che la montagna non debba contenere altre persone che gli escursionisti e qualche sparuto montanaro che provveda servizi agli escursionisti, ma nient'altro.

E' un atteggiamento superbo e supponente che considera i montanari non come persone (con tutti i loro pregi e difetti, naturalmente) colle loro vite, ma come pedine, accessori da muovere ed usare a piacimento nel giardino dei propri desideri, per poi ignorarli quando non servono - ed anche dirne peste e corna quando si permettono di esprimere un'opinione diversa dai loro antropologicamente superiori.

Uno in particolare dice:

[...]Penso che ci siano alcuni posti in montagna che siano veramente incompatibili con i mezzi a motori, se volete fare le vostre "escursioni" in tutta comodità andate dove ci sono le strade asfaltate, non certo nei boschi o nei sentieri montani che sono secondo me per il silenzio e la fatica di arrivare ad una meta. Questa è la mia idea di Natura.
La sua idea, eppure sostiene una legge che forzera' questa idea di natura su tutti, volenti o nolenti.

E questa visione della natura come ben curato parco mantenuto in una condizione di finta verginita' per lo svago di pochi fa il paio colla visione dominante dei beni architettonici e culturali: tutti, non importa quanto mediocri o fatiscenti, vengono tutti ritenuti intoccabili.

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12/07/13

Tarantino Chained

Recently I saw Django Unchained - on DVD, not in the theater.

Well, I can say I'm rather uninpressed. I think Tarantino has done much better than this in the past.

Also, the movie starts with what I see as a wink and nod: the ridiculous blood spatter from the start seems to say "Folks, let's have fun and don't take this too seriously".

The sensation then is reinforced by the definitely Pythonesque scene of the riders protesting their impractical face masks.

For the whole "kill whiteys" aspect,  I wish to point out that the ones getting killed are not average Joes, but slave owners/traders/overseers. Which is to say, people who have no problem with treating black men as or worse than livestock. I don't feel bad for their fate, personally.

Yet, it is a movie that flowed away and left me no long-lasting impressions. Good quality, but still disposable entertainment.

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09/07/13

Provincialismo Governativo

L'ennesimo tentativo di accorpare un certo numero di province italiane e' fallito: il decreto che si proponeva di farlo e' stato dichiarato parzialmente illegittimo dalla Corte Costituzionale per - citando dal comunicato stampa della stessa CC:
"violazione dell’art. 77 Cost., in relazione agli artt. 117, 2° comma lett. p) e 133, 1° comma Cost., in quanto il decreto-legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio."
Insomma, le solite cose all'italiana: cercare di fare qualcosa a furor di popolo per poi scontrarsi coll'amara realta': non si puo' fare quello che si intendeva fare, o almeno nella forma proposta.

Nel caso specifico, metterci una pezza d'emergenza mentre invece si tratta di un problema che deve essere affrontato in modo diverso per risolverlo. Questo malvezzo del metterci una pezza invece del fare un lavoro completo e' una delle cause dell'ipertrofico ed intricato sistema legislativo italiano.

Fino a non molto tempo fa, ero a favore dell'abolizione delle province perche' tre livelli legislativi, la di sotto dello stato centrale, sono troppi.

Ora la mia posizione e' un poco piu' articolata: il problema non e' tanto il numero di livelli legislativi (anche se tanti paesi sembrano cavarsela benissimo con due, quindi non vedo perche' in Italia sarebbe impossibile) ma il fatto che gli ambiti di competenza sono mal definiti e risultano in una quantita' di sovrapposizioni e duplicazioni inutili se non dannose.

Tutto il campo delle autonomie locali e' un discreto casino che il decentramento non ha fatto nulla per migliorare. Anzi, sembra vada peggio.

Per me possiamo anche continuare ad avere enti detti province, ma quello che mi sento di proporre ora e' di togliere loro il potere legislativo e ridurle ad on organismo di coordinamento dei comuni al loro interno (che devono essere si' accorpati, visto che numero e distribuzione dei comuni sono rimasti fermi al tempo dell'Italia rurale ed agricola) e collegamento colle regioni; le competenze delle province possono essere divise fra Comuni e Regioni od in certi casi semplicemente cancellate.

Chiaro che una provincia ridotta ad agenzia di coordinamento avrebbe bisogno di molti meno mezzi, uomini e risorse per operare rispetto alla situazione attuale. Ma salverebbe quelle apparentemente inderogabili esigenze di rispettare l'unicita' delle situazioni territoriali* ecc


Ma quali sono le speranze di riuscire a fare qualcosa di sensato come la mia proposta? Ah be....

*Tipo i comuni sulla riva destra e sinistra dell'Enza (Emilia-Romagna), che si trovano in situazioni geo-meteo-politiche cosi' radicalmente diverse da dover appartenere a due province separate. Come, ci siete stati e dite che sembra tutto uguale fra le due sponde? Non avete guardato bene!

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